mercoledì 16 novembre 2011

Tutta la verità su Eugenio Bellapersona

Alleluia vagnoni, alleluia. Il centrosinistra di Smallville si ritrova finalmente con due candidati due, e dunque le primarie si possono fare per davvero. Un candidato lo conoscevamo già, il serio Eugenio Bellapersona, uomo tutto d'un pezzo e di anima indagatrice, circondato da volpacchiotti/e quasi sempre collegati/e a Facebook, capaci di impressionanti postate anche postdatate, in grado di raggiungere ogni più microscopico granello di coscienza civica individualizzata e autoinfrattatasi in ogni pertugio astensionista nelle ultime 300 scadenze elettorali.
Nelle infuriate assemblee di base che prendevano di mira le fondamenta stesse della bella cittadina in cui viviamo, deturpata da 1600 anni di governo di centrodestra arruffone, dirigista e parruccone, il Bellapersona sfoggiava il delicato profumo “Société Civile” e una mistica fragranza comunitaria si spargeva nelle sale odorose di associazionismo e di programmi futuri, immediatamente trasformati in pdf sublimi da un manipolo di smanettoni/e che in qualche secondo invadevano la rete e i condomini del centro storico e persino qualche spicchio di periferia centosessantasettina casermonesca e – tendenzialmente – abelardeggiante.
Bellapersona era di fatto l'unico politico smallvillese che si fosse dedicato a pensare concretamente a uno straccio di proposta utile a far nascere una discussione nel merito delle cose da fare per consentire a Smallville di sembrare non solo una bella signora dal passato complesso, ma di trasformarsi in una ragazza svelta e cooperativa, sempre bella ma leggermente più contemporanea del vegliardume biografico della ducessa Abelarda Semprevispa, fondatrice del movimento etno terrone “Io Sì. Tu non so” e del nientismo dinoccolato e paccasullespallico del giovanissimo sindaco populista di Smallville Alvaro Giovinotto.
I modi pacati di Bellapersona non debbono trarre in inganno: egli è un esempio per tutti gli stralentini cittadini e smanettoni.

La sua giornata tipo parla chiaro: sveglia alle 5 con collegamento immediato a Facebook e per augurare buona giornata agli utenti del suo sito (Smallville 2.0, che gli ultras della locale squadra di calcio interpretavano come un risultato favorevole contro un nemico generico, castigato da ben due reti a zero). Alle 7 prepara la colazione macrobiotica alla prole, alle 8 saluta la sposa erudita e si avvia al semaforo sotto casa, dove aiuta le vecchine di Smallville a traversare la strada e a firmare petizioni su Facebook con lo smart phone e dove staziona fino alle 9 e 12, osando finalmente concedersi una pausa di 37 secondi per ingurgitare qualche pasticciotto ancora avvolto nella carta del Quotidiano di Smallville, che viene in questo modo assimilato senza dover azionare la vista.
Alle 9 e 12 e 49 secondi Bellapersona inforca il suo skateboard elettrico e comincia la sua opera di vigilanza della pista ciclabile di Smallville, per individuarne difetti e problemi. Tuttavia l'investigazione è assai presto completata, per via del fatto assai elementare che la ciclabile di Smallville è lunga solo 132 centimetri, anche se in effetti pieni di sgarruppamenti e frastaglità e burroncini.
Alle 9 e 30 Eugenio si dirige finalmente al lavoro, che consiste nel fare da manager a una squadra di educatori di bambini talmente buoni e sensibili che a confronto la Montessori sembrava Crudelia Demon.
Alle 11 Eugene Beautifulpeople (questo il suo nome su Facebook) si faceva una galoppata su internet, e ordinava buoni del tesoro ellenici sul suo portfolio bancario, non certo per speculare sui tristi destini dei padri della democrazia (cosa per altro non possibile tecnicamente visto che i tedeschi avevano prosciugato tutto il prosciugabile da Atene a Salonicco) ma solo per aiutare la Grecia a riprendersi più in fretta. Bellapersona infine rientrava a casa per pranzo, non prima di aver aiutato un numero imprecisato di genitori moderatamente progressisti a infilare in macchina i figli all'uscita dalla scuola elementare “Silverio Tomeo”, fucina di talenti della società civile stralentina, sottraendoli alla propaganda arrogante dei posteggiatori abusivi assoldati dal centrodestra e forniti di megafono dentro cui prendeva a scorrere la prosa ossessiva dei discorsi del Freddo di Maglie, padrone del Partito Populista Magliese, mandati a memoria dai posteggiatori medesimi e recitati nonostante il rischio di restarne talmente annoiati da svenirne.
Dalle 15 alle 19,30 Bellapersona si concedeva un riposino in stile stralentino, anche se il profilo di Eugene Beautifulpeople continuava misteriosamente a restare attivo e postante per tutto il meriggio smallvillese. Al risveglio vespertino Bellapersona nutriva il figlio con merendona macrobiotica e quindi andava alla riunione del suo Comitato, da cui tornava alle 23 per un'ultima sventagliata di profumo Société Civile, collocato dalla moglie in rammemorante posizione strategica, cioè tra i raggi della bicicletta “Impegno Sociale 1960” che il Bellapersona preferiva allo skateboard nelle ore tardive de la noche. Quindi, dopo aver profuso la fragranza nella sala dell'assemblea di base per l'ultima volta, tornava dalla moglie erudita e discuteva con lei di come erano andate le cose della giornata. Insomma, di Bellapersona sappiamo già tutto, e come si vede non c'è niente che non si possa non sapere. Finalmente una persona che corrispondeva al proprio nome. D'altronde, si dirà, non era il solo. Infatti, dopo una stagione di telefonate nevrasteniche tra tutti i dirigenti e militanti del frastagliato Partito del Lavoro Complesso, la micidiale Fiona Mastinu, zarina della Giunta Regionale capitanata dal retore presidenziale Abele Cuoredoro – leader carismatico di Sinistra, Filantropia e Preveggenza – era infine piombata in campo.

Ebbene sì, l'allegra Fiona Mastinu – nome omen – aveva messo tutto il suo peso nella campagna, accettando l'invocazione che era venuta urbi et orbe da tutto il Partito del Lavoro Complesso, incapace di estrarre dalle menti dei propri geniali dirigenti nazionali, regionali e locali un qualche nomecognome plausibile da contrapporre al Bellapersona, persona da quel Partito proveniente, ma da esso medesimo fuoriuscito da qualche annetto e con un seguito di persistente simpatia da parte di molti militanti di intelletto medio e medioalto. Ma di Fiona, e della sua gioiosa macchina da guerra, ci occuperemo la prossima volta. Per adesso tutti gli sguardi erano puntati sulla capitale del Bel Paese, dove il Guru Sporcaccione di Arcore si era dimesso, applaudito per questo dagli Appennini alla Ande, passando per Aix-en-Province, Reikiajvik e Katmandu e Kinshasa e Wellington (NZ) e Bastardo (PG). E comunque alleluia vagnoni, alleluia.