lunedì 23 maggio 2011

Quando Michelle Obama e Margareth Thatcher scesero in campo

Siamo entrati in possesso di un'intercettazione di sms scambiati nella notte tra il 17 e il 18 maggio tra Equo Solidale, segretario regionale del Partito del Lavoro Complesso (il principale partito di opposizione del Paese di Smallville), e Supponenzio Maddalena, autorevole personaggio nazionale del Partito, aventi per oggetto le future elezioni di Smallville. Riportiamo integralmente i testi degli sms.

Equo Solidale, ore 1.23AM: “Supponenzio, qui a Smallville rischiamo lo sfascio del Partito. Troppe divisioni e nessuna visione. Serve il nome di un candidato forte da presentare alle primarie, se mai cacchio le faremo. Idee?”

Supponenzio Maddalena, ore 2.45: “Caro Equo, ci ho pensato a lungo. Penso che l'unica mossa possibile – diciamo – sia una mossa rischiosa. D'altronde – diciamo – chi non risica non rosica.”

Equo Solidale, ore 2.46: “Quindi?”

Supponenzio Maddalena, ore 5.38: “Scusa, sono andato a prendere ispirazione in barca a vela. Ho saputo da Condoleeza Rice che – diciamo – Michelle Obama sarebbe disposta ad assumere un incarico diplomatico – diciamo – extra-statunitense.”

Equo Solidale, ore 5.39: “Hai bevuto?”

Supponenzio Maddalena, ore 6.45: “Adoro il cappuccino di Gallipoli. Dicevo – diciamo – che Michelle secondo me sarebbe un ottimo candidato. Domani ti procuro – diciamo – il numero di cellulare. Come sta il tuo inglese?”

Equo Solidale, ore 6.46: “Scolastico. Ma c'è un compagno della Fabbrica di Abele di New York che vive a Smallville da qualche mese. Che le diciamo?”

Supponenzio Maddalena, ore 7.50: “Le diciamo – diciamo – che a Smallville c'è una fantastica piazza del Duomo che attende solo di essere trasformata – diciamo – nel più importante orto biologico del pianeta.”

Equo Solidale, ore 7.51: “Possiamo aggiungere che diventerebbe esperta in dieta mediterranea. E che potrà assentarsi come e quando vorrà. Ci basta che passi un paio di volte all'anno per scattare due foto. Suo marito potrà mangiare tonnellate di pasticciotti Obama a sbafo.”

Supponenzio Maddalena, ore 9.00: “Condoleeza ha già chiamato Michelle, sconsigliando di accettare la candidatura a sindaco ortofrutticolo di – diciamo – Smallville. In genere Michelle fa il contrario di quello che Condoleeza le – diciamo – dice. Chiama domani. Allego il numero. Parto per Itaca con una barca dei – diciamo – servizi, salutami base del partito.”

Equo Solidale, ore 9.01: “Sei un genio. TVB”.

Il giorno seguente Equo Solidale chiamò la Casa Bianca, e parlò con Michelle Obama. Promise di regalarle l'intero Stralento, Arcivescovo di Smallville e coro gospel inclusi. Michelle disse che doveva andare a ballare nell'orto e troncò la telefonata. Diede poi ordine di non accettare più le chiamate di quel pazzo stralentino. In seguito, Supponenzio Maddalena confessò a Equo Solidale che in realtà lui sapeva che Michelle non avrebbe accettato, e che il suo vero cavallo era Francisco Moccia, giovane economista del capoluogo regionale, amico di Franco Vitaspericolata, il cantante della mala romana. Equo Solidale sfidò Supponenzio Maddalena a burraco e vinse. Maddalena sparì definitivamente dalla scena politica stralentina.

E nel centrodestra? Dopo la discesa in campo di Francesco Patacca, editore di TeleMiAmo e capo del Movimento Stralento Immanente, lo stesso Patacca aveva dato vita a 1894 liste elettorali, praticamente saturando il bacino elettorale di Smallville. A questo punto cominciò ad accarezzare seriamente l'idea di un referendum popolare che lo rendesse sindaco tramite acclamazione. Ma di lui ci occuperemo ancora in seguito.

Nel frattempo Abelarda Semprevispa proprio nella notte tra il 17 e il 18 maggio (quando Re Fustino, il guru di Arcore, aveva perso pezzi e pezzettini) aveva preparato i suoi rituali magici. Scrutava nello Specchio delle Sue Brame alla ricerca di una soluzione.

“Domina, - disse lo Specchio - ho visto che la Thatcher è libera e cerca una sistemazione al caldo per via dei reumatismi. Che ne dici di invitarla qui a Smallville a prendere un thè col gin?”

Abelarda si trattenne dal frantumare l'impertinente suggeritore solo perché era superstiziosa, e temeva che rompere lo specchio le sarebbe costato altri sette lunghi anni con Alvaro Giovinotto come sindaco.

“Domina – proseguì lo specchio – non sto scherzando. Un ticket con te e la Thatcher ti darebbe una ribalta internazionale, oscurando del tutto la triste campagna del Freddo di Maglie e del Partito Populista Magliese. Alvaro Giovinotto sarebbe costretto a fare i salemelecchi alla Thatcher. Pensaci, domina”.

Due giorni dopo, dopo aver sacrificato due vitelli a Dioniso, Abelarda Semprevispa inviò una lettera alla signora Margareth Thatcher tradotta da un cugino di Edward Glocal, regista di film a sfondo stralentino di origini caledoniane.
In men che non si dica, la Lady di Ferro arrivò nello Stralento, si unì ad Abelarda e volle conoscere gli elettori. Semprevispa organizzò un set memorabile, tra il Gran Pedale di piazza grande, la movida e il Duomo. Qui però successe un fatto assai strano: Margareth Thatcher si imbattè nella regina d'Inghilterra: “Maestà, anche lei qui nel selvaggio Stralento?” - chiese emozionata.

“Oh sì – rispose Helen Mirren – ho anche una passabile masseria, signora.”

In seguito le due si appartarono. Un'ipotesi plausibile è che Helen Mirren, essendo laburista, abbia fatto di tutto pur di non correre il rischio di ritrovarsi l'odiata conservatrice a sindaco di Smallville. Sconsigliò vivamente alla Lady di Ferro di accettare la candidatura a sindaco.

Fatto sta che la Thatcher, credendo che la Mirren fosse la regina, obbedì al suo consiglio. Si congedò sussiegosa ma ferma da Abelarda Semprevispa e, dopo aver ordinato sei casse di marmellata di turcinieddhi e sei casse di Amaro del Capo, raggiunse l'aeroporto e si eclissò.

Alcuni funzionari del Partito del Lavoro Complesso chiamarono Helen Mirren chiedendole di organizzare una conferenza stampa congiunta. Helen Mirren si finse la regina d'Inghilterra, ricordando che giammai Sua Altezza e Maestà aveva presenziato in una conferenza stampa. I funzionari del Partito del Lavoro Complesso si scusarono con deferenza e rinunciarono mestamente al loro progetto.