domenica 18 settembre 2011

Un super-eroe per Lu Stralentu?

Compadres, qui si batte la fiacca. Lo so. So che l’estate è finita, che i luoghi di lavoro stanno ripopolandosi, le scuole pullulano di bulli eccitati ansiosi di tormentare adolescenti introversi e ipersensibili, l’università dello Stralento attende col fiato sospeso di capire se il nuovo statuto è imperfetto solo dal punto di vista formale o piuttosto sostanziale, la segreteria telefonica della Opel di Smallville continua a dire che gli uffici aprono alle 16,30, ma alle 16 già gli impiegati scalpitano e lucidano le stilografiche per i contratti di vendita. Insomma, l’autunno è cominciato.
 Il tempo atmosferico e Giove Pluvio non sembrano però essersene accorti, e i fasulari crescono spontanei nei piatti di carta della Maruzzella di Montagna Spaccata e i ricci si moltiplicano per partenogenesi nelle cuccume di Cucumula.
 Il vostro cronista vegeta malamente, e come già detto, batte la fiacca.
 Una volta ho letto un verso che diceva più o meno: “(…) e se non c’è traccia di vento/ allora tocca soffiare nelle vele fino a svenire/ fino a far muovere la barca verso il nostro desìo”. Così dunque mi metto a scrivere e a raccontare. Solo con ciò che resta di aria nei miei stanchi polmoni.

 C’erano una volta le primarie del centrosinistra. Come si sa si attendeva un candidato scelto dalle segreterie di partito che mettesse d’accordo tutti, da Abele Cuoredoro di Sinistra, Filantropia e Preveggenza a Stanislawski dei Cattolici Antifilobus. Tutti parlavano di Chicchi Demòni, uno dei giocatori di burraco più temuti del mondo e possessore di uno studio commercialistico a cui si rivolgevano le più ricche famiglie della Terra e anche qualche sabippode. Ma Chicchi faceva orecchie da mercante. Bel problema. Intanto in campo c’era solo Eugenio Bellidee, giovane uomo di buon senso e di programma. Ma lui non era del Partito del Lavoro Complesso, nonostante il segretario regionale Equo Solidale lo ritenesse una risorsa o al limite un utile aperitivo alla Vera Scelta del Candidato Ideale. Topazio Trillo, segretario dell’Italia di Tonino, aveva chiesto a De Magistris di dimettersi da sindaco di Napoli e di cimentarsi a Smallville, ma aveva ricevuto un gentile diniego da un coro di sacchi della mondezza diretti dall’Antoniano di Napoli (sezione distaccata dell’Antoniano di Bologna, recentemente ribattezzato il Tonino di Bologna).
 I 16 responsabili del Partito dei Sopravvissuti giuravano eterna fedeltà a chiunque avesse vinto le primarie, salvo precisare in un nugolo di colloqui privati che secondo loro le primarie andavano bene per i cercopitechi e non per gli homines sapientes.
 Il solito fetente casino. Ancora un mese di questo andazzo e il centrosinistra avrebbe matematicamente consegnato il Comune a un centrodestra spossato ed esausto, ma pur sempre gagliardo nel suo proporre 360 notti bianche per il 2012, escludendo 5 notti per consentire ai turisti di bere nella loro stanza di bed&breakfast il devastante succo di turcinieddhi messo a disposizione gratuitamente dall’amministrazione comunale, accompagnato da una ininterrotta serie di romanze di Tito Schipa junior junior, diffuse nottetempo dall’Osservatorio Antimeduse del prof. Ferdinando Poerio, noto melomane e burlone.

 Ma non tutto era abiezione e disagio, così come sembrava nel centrosinistra e nel centrodestra, di cui non diremo niente perché non c’è niente da dire. Qualcosa di nuovo era nell’aria, ed è evidente che l’innovazione prendeva spunto da quella zona grigia e anzi marroncina che aleggiava intorno al progetto Stralento Immanente. Francesco Patacca, editore di TeleMiAmo, aveva da poco regalato a Bruno Bestia del Canale 1 della Rai il proprio miglior soggetto, il direttore di TeleMiAmoNews Giustino Precoce, in cambio di due puntate intitolate “Il sogno della Regione Stralento” trasmesse da Canale 1 sostituendo la messa della domenica. Nel ruolo di direttore di TeleMiAmo era ora la volta di Ezio Sprizzo, cresciuto nelle fila della Gioventù Complessa e capace di mediazioni sorprendenti nella confezione dei servizi, che gli erano già valsi il premio Campiello e una bottiglia di Amaro del Capo impreziosita da essenze di cicorielle di Casa Rano. Tutti attendevano le novità di Sprizzo e le eventuali richieste di attenzione da parte di Francesco Patacca, patron di TeleMiAmo ma anche ciambellano della Regione Stralento. Invece non successe niente. O meglio. Successero cose importanti ma segrete. Talmente segrete che le sapeva solo Francesco Patacca. E San Giuseppe da Copertino. In rapida sintesi la sequenza: San Giuseppe, infastidito dalla lentezza organizzativa di Patacca, aveva pensato di velocizzare il processo. “Patacca” – disse stentoreo San Giuseppe manifestandosi all’improvviso nel bilocale/bunker sotto la redazione di TeleMiAmo – “Patacca, bevi dunque questa coppa che ti porgo, se vuoi salva la vita e la tesi di laurea in Antropologia di te stesso. Tracanna, Patacca”. Quello non voleva. Ma poi bevve. “Cos’è?” – chiese infine Patacca al santo, dimostrando anzi di aver gradito la bevanda. “Essenza stralentina. Con un bicchiere alla settimana ti sentirai…” “Super-sano. Mi sento supersano” – proruppe Patacca sentendo crescere dentro di sé muscoli e genio.
 “Così sia” – chiosò San Giuseppe – “Da questo momento io ti ribattezzo Supersano, l’eroe dello Stralento.
 Vai dunque Patacca, e consegna al tuo signore il Comune di Smallville”. Ma quello era già volato via dalla finestra, cercando stralentini da salvare nel mondo periglioso della globalizzazione e della Taranta