lunedì 27 giugno 2011

La corsa dei sacchi e le primarie delle idee

Dopo l'eccellente vittoria alle elezioni comunali milanesi, napoletane e neretine, poi doppiata dalla strepitosa partecipazione ai referendum che aveva bocciato impietosamente alcune leggi maleodoranti del centrodestra nazionale, l'opinione pubblica progressista di Smallville si aspettava una decisa accelerazione dai partiti del centrosinistra locale in vista delle elezioni amministrative della primavera 2012 con tanto di eventuale nuovo sindaco.

Intercettata nei bar del centro, nelle bollenti nottate delle marine, nelle sudorifere riunioni universitarie, nelle code presso Equitalia per pagare le tasse e in mille altri anfratti della piccola città serpeggiava questa valutazione collettiva: “Speriamo che adesso partiti e partitini del centrosinistra ritornino alla ragione, buttino giù un regolamento per le primarie e convochino una grande assemblea per sentire il parere dei cittadini e delle loro associazioni sull'intero percorso e per fissare definitivamente la data delle primarie”.
Troppo logico.
Infatti la situazione prese tutt'altra piega. Il Partito del Lavoro Complesso disse che era d'accordo sulle primarie e fece un sondaggio su Facebook per capire che candidato del Partito sarebbe stato opportuno presentare alle primarie medesime, ma i risultati furono controversi. Vinse infatti George Clooney davanti a Giacinto Cravatta, segretario locale del Partito. Tuttavia, qualche giorno dopo, quando si diffuse la notizia che Clooney e la Canalis si erano lasciati, molti elettori maschi scrissero che ritiravano il loro voto all'attore perché la loro preferenza nascondeva in realtà la speranza che la Canalis divenisse cittadina leccese, e ora questo auspicio si era consumato leggendo carta da gossip.
Terzo era arrivato Eugenio Bellapersona (e questo aveva preoccupato il nervoso gruppo dirigente, perché Bellapersona non apparteneva al Partito e aveva un suo seguito autonomo in città con tanto di comitato e giovani e ìlari smanettoni pronti alla tenzone). Quarto era arrivato Gino Lobbista, da tempo in campo come restauratore di manifesti sindacali e consulente professionale, quinto Milongo Pasticcione, responsabile autobus del Partito del Lavoro Complesso. Insomma, non era stata una cosa seria.

Sinistra, filantropia e preveggenza diceva: “Sbrighiamoci, sbrighiamoci, per favore sbrighiamoci” e gli altri partiti non si capiva bene cosa pensassero.
Finché un giorno finalmente si seppe. Si tenne infatti una riunione tra i maggiori dirigenti di Italia del Tonino, Partito Anacronista e Partito dei Sopravvissuti, unificati dal fatto di non avere un candidato da dare in pasto alle primarie e quindi di non avere alcuna fretta di disputarle. Alla fine Topazio Trillo, segretario dell'Italia di Tonino, declamò ai giornalisti che i tre partiti volevano delle “primarie delle idee” prima di quelle dei candidati. Furono immediatamente convocati i maggiori esegeti del centrosinistra, i ragazzi dell'Anpi e anche don Juan Pipadehierro per capire cosa volesse dire l'espressione “primarie delle idee”. Ma non si venne a capo di nulla. Finalmente Topazio Trillo (che di norma teneva il telefonino acceso anche durante le conferenze stampa per poter parlare con il proprio orologiaio di fiducia sulle conseguenze dello scirocco sul suo bolide da polso, soprattutto perché temeva che sul quadrante si formassero bollicine in grado di alterare il disegno del volto sanguigno del suo leader nazionale Tonino Tonino, stampigliato sul display), finalmente Topazio Trillo – dicevamo – pur in mezzo a mille interruzioni dell'orologiaio, formulò davanti alla stampa la seguente spiegazione: “Le primarie delle idee consisteranno in progetti di massimo 15 righe dattiloscritte consegnati a mano dai cittadini entro fine giugno”.
Lo sconcerto era grande ma l'occasione era ghiotta. Infatti i cittadini si misero a scrivere come matti, come se non avessero atteso altro da anni. D'altronde alla fine di giugno mancavano solo 3 giorni, e bisognava darsi da fare.

Il 30 di giugno alle ore 23.59 i seggi per le idee vennero chiusi e si diede immediatamente inizio allo spoglio. Già dalla mattina si seppero i risultati. Erano pervenuti 7 progetti, più due poesie in dialetto stralentino che inneggiavano al Reame Stralento e che sembravano opera di disturbo del Movimento Stralento Immanente dell'editore di TeleMiAmo Francesco Patacca, e che furono quindi cestinate dopo aspra discussione. I sette progetti erano i seguenti: 1) copertura del basolato del centro storico con uno strato di 2 millimetri di liquirizia, utile – se opportunamente leccato – ad alzare la pressione agli elettori sofferenti di ipotensione in modo da invogliarli ad andare a votare alle primarie; 2) una carta di identità multipla, in modo da consentire a un singolo elettore di poter votare legalmente in più seggi delle primarie; 3) una penna da seggio con inchiostro simpatico ottenuto dal succo di turcinieddhi, che avrebbe consentito una certa libertà di manovra nella risistemazione delle schede oltre a rilasciare un fragrante aroma negli spazi dei seggi stessi; 4) un progetto di creazione di una serie di “Cicorielle-shop” nei vari quartieri di Smallville, dove si sarebbero vendute dosi di cicoriella pestiferina, i cui effetti – sosteneva l'anonimo estensore del progetto – non erano inferiori a quelli dell'erba albanese di ultima generazione, con il vantaggio della piena legalità della verdura stralentina; 5) un modificatore elettronico di certificati di residenza, che consentiva ad ogni studente universitario fuorisede di poter votare legittimamente alla primarie; 6) un tapis roulant al posto delle piste ciclabili; 7) l'inondazione di piazza del Duomo per svolgere battaglie navali tra la flotta di Smallville e quella dell'odiato capoluogo regionale.

La Giuria delle primarie delle idee, dopo molte ore di discussione, così deliberò: “Dei sette progetti presentati sono stati giudicati idonei alla scelta finale solo quelli che si rivolgono direttamente alla primarie. Ringraziamo gli autori degli altri progetti, che però si rivolgono a pezzi importanti del programma del centrosinistra e non direttamente alla primarie. Alla fine della fiera rimangono sul tavolo i progetti n. 1, 2, 3 e 5. Fra gli autori di questi progetti domenica prossima si svolgerà una corsa dei sacchi lungo la via del Corso Principale. Al vincitore sarà consegnata la Pittula Eolica del grande scultore glocale Lunegru”.
La corsa fu un evento di eccezionale interesse sportivo: tra due ali di folla che lanciavano petali di rose e lampaciuni sottolio, i saltatori nei sacchi procedevano stoici nella calura pomeridiana di Smallville (Topazio Trillo aveva voluto che la gara si svolgesse alle ore 14, perché il suo orologiaio si coricava per la pennica). Alla fine prevalse, per un soffio Doriano Cantelmo (o, come sostengono alcune malelingue, per uno sgambetto di Giacinto Cravatta ai danni di Davide Golìa, proponente il basolato alla liquirizia). Cantelmo era il giovanissimo autore del progetto n. 5, il modificatore elettronico di certificati di residenza per studenti fuorisede.

Stava finalmente per ricevere dalle mani di Topazio Trillo l'agognata Pittula Eolica quando il telefonino di Topazio cominciò a trillare. “Scusate un attimo, torno subito” - disse il segretario dell'Italia di Tonino guardando preoccupato l'orologio pieno di bollicine. I cittadini convenuti e il vincitore si armarono di buona pazienza, ma all'ora di cena sciamarono via delusi e contrariati, perché Topazio Trillo non era più ricomparso. Il suo orologiaio è attualmente ricercato dalla polizia di Smallville.